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Utilizzata in passato per lo studio della morfologia dell’onda sfigmica in condizioni di riposo e dopo sollecitazioni funzionali (caldo/freddo in soggetti con acrosindromi vascolari [Raynaud, Acrocianosi]), attualmente è impiegata pressoché esclusivamente nello screening dei pazienti con sospetto di sindrome dello stretto toracico. La figura mostra chiaramente la presenza di normali oscillazioni a riposo e la riduzione (sino allo stop sfigmico) della pulsatilità al dito medio destro durante sollevamento del braccio. La medesima manovra eseguita a sinistra non provoca alcuna riduzione della pulsazione.
Il paziente esegue 10-15 movimenti di flesso estensione del piede, durante i quali il sangue passa dalle vene superficiali alle profonde, la cute diviene più chiara ed aumenta la luce riflessa. Alla sospensione dell’esercizio le vene superficiali tornano a riempirsi. La misura dello svuotamento sotto movimenti attivi da indicazioni preziose sulla efficienza della pompa muscolare venosa. In assenza di patologia il riempimento avviene per via normale in circa 20-30 secondi. In caso di varici, il riempimento avviene per via retrograda a causa del reflusso venoso, in tempo alquanto ridotti (pochi secondi).
Pletismografia sg con occlusione venosa: trova applicazione nello studio del riempimento e dello svuotamento del sistema venoso di un arto; in caso di svuotamento alterato fa sospettare la presenza di una trombosi venosa. La sua sensibilità è elevata per le trombosi situate sopra il ginocchio, bassa nelle trombosi distali.
È utilizzata anche per lo studio della portata arteriosa dell’arto, misurando il flusso a riposo e il massimo flusso dopo ischemia (iperemia reattiva post-ischemica). In questa applicazione, durante la quale l’ischemia
dell’arto viene realizzata gonfiando un manicotto ad una pressione superiore alla sistolica e mantenuta per tre minuti. è utilizzata esclusivamente per scopi di ricerca.