Apr 25

25 aprile – Festa della Liberazione dalla occupazione nazi-fascista (Riflessioni di un nonno)

Una festa antifascista; una festa di tutti gli Italiani che celebra la fine della guerra, della dittatura e della violenza fascista, della efferata occupazione occupazione nazi-fascista, e della guerra fratricida tra Italiani, tra i fascisti e la resistenza antifascista.

Una festa che non riesce e divenire condivisa da tutti, perché ognuno custodisce le proprie memorie e verità. E anche questo è, forse, legittimo. Eppure i fatti contano, e sono precisi.

La resistenza partigiana insieme all’azione militare alleata portarono alla fine dell’occupazione nazista, della dittatura fascista e alla riconquista della libertà.

Si, della libertà! Libertà per tutti gli Italiani, anche per coloro che dopo l’8 settembre 1943 si schierarono dalla parte sbagliata. Si dalla parte sbagliata!

Se la humana pietas esige che tutti i caduti della guerra fratricida siano parimenti ricordati perché sono caduti per un’idea nella quale credevano, non si può negare che coloro che si schierarono dalla parte della Repubblica Sociale Italiana, combattendo per le brigate nere, erano dalla parte sbagliata.

Una festa che, più che condivisa, dovrebbe essere una festa collettiva, di tutti gli Italiani, indipendentemente dal proprio credo politico, di tutti gli Italiani che dal 1945 in poi possono riunirsi liberamente in associazioni e partiti differenti (durante il fascismo non si poteva fare), che dal 1945 in poi possono esprimere liberamente le proprie opinioni, ascoltare radio e TV e leggere giornali di differente indirizzo intellettuale e politico (durante il fascismo non si poteva fare, c’era la censura), tutti gli Italiani che dal 1947 hanno una delle migliori Costituzioni del mondo.

Una festa collettiva di tutti gli Italiani, che dovrebbero essere tutti fieri di definirsi antifascisti, perché la legge fondamentale della nostra Repubblica è profondamente antifascista anche se non contiene questo aggettivo nel proprio testo. E non lo contiene perché pleonastico; tutto il testo della Costituzione della Repubblica Italiana è un inno antifascista.

Fiumi di inchiostro sono stati scritti sull’argomento, e non sarò certo io a ingrossarli. Non ne ho titolo; non sono uno storico né un analista politico, né giornalista. Sono solo un libero cittadino di questa Repubblica antifascista, ma proprio per questo credo di avere il diritto/dovere di lasciare ai miei nipoti un messaggio semplice su cosa sia l’antifascismo.

Nel 1943-45 vi erano due fazioni, i fascisti della repubblica sociale e gli antifascisti che il regime aveva a lungo  imprigionato, torturato e anche ucciso.

Se la guerra civile l’avessero vinto i fascisti, gli antifascisti sarebbero rimasti in carcere o sarebbero stati uccisi;

l’hanno vinta gli antifascisti e, in virtù della riconquistata libertà (bene primario per tutti), agli ex fascisti fu consentito di sedere negli scranni del Parlamento della Repubblica!

È sufficientemente chiaro cosa sia l’antifascismo? In una parola, libertà

 

Nov 07

Cinquant’anni: ricordi d’infanzia e dell’età adulta!

Oggi 7 novembre si festeggia Sant’Ernesto.

Nella nostra famiglia era consuetudine riunirci a casa dello zio Ernesto, zia Gelsomina e zia Teresa,  per festeggiare l’onomastico dello zio e quello di mio padre che sarebbe stato il giorno 9 novembre.

Crispelle, castagne, salumi, formaggi e frutta secca. Nel 1971 mancai a quell’appuntamento. Ne avevo un altro; uscivo per la prima volta con Elena.

Cinema (con la tessera dei giornalisti) e dopo a cena.

Negli anni successivi, ovviamente, anche Elena partecipava alla riunione per gli auguri allo zio Ernesto e a papà Aurelio, e sovente ricordavamo ridendo la mia assenza del 1971…

Ma c’è un’altra coincidenza oggi, oltre il ricordo del 1971.

Il 7 novembre 2015, visitammo, al Castello Ursino  e c’era anche Claudia, la mostra di Chagall, ed Elena allestì una propria composizione sulla lavagna magnetica.

 Fu quella, forse, l’ultima uscita di Elena durante la quale eravamo tutti pieni di grande speranza…

 Elena mia, ti amo tanto; sono ancora tanto innamorato di te e non posso dimenticare quella sera di cinquant’anni fa.

La nostra vita insieme che iniziava!

Mar 05

#AllForJan – Dear Slovak Friends …

This news from my family website is dedicated to Slovak friends. Since the autumn of 1967, when I was a visiting student at the Medical School of Martin, Slovakia is in my heart. Not only Slovakia, but also Cekia. At the time, I was 22, Czechoslovakia was a single nation, and as such I learned to know and love it. I had many friends, and many of them I found over the years, as part of the scientific community of which I belong. I wrote, in my diary of those distant days, how absurd it was that I and they were arrayed, as a result of the political choices of the respective Countries, on opposite fronts, while our common studies, the science we began to learn, would have pretended that we were on the same side, that of the weakest people, of humanity who suffers.

Since January 1969 I learned to love another friend, never known, but whom I loved for his feelings as a free man. It was Jan Palach, three years younger than me and many dreams.

Today I learn to love another Jan.

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Feb 10

10 Febbraio, un’altra memoria da non dimenticare!

Il 10 febbraio, un altro giorno della memoria da non dimenticare!
Ancora una memoria di violenze e soprusi.
Ricordare le vittime delle foibe, gli Italiani uccisi dai titini, l’esodo giuliano-dalmata, è un dovere di tutti i cittadini onesti. 
Il progetto di Tito era quello di eliminare tutta la classe dirigente e produttiva dell’Italia in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, e per questo uccisero senza guardare in faccia nessuno, anche coloro che avevano combattuto contro i nazifascisti.

 

Avere memoria viva e consapevole delle foibe, significa essere contro tutte le violenze e le sopraffazioni, soprattutto quelle perpetrate nei confronti delle minoranze. Significa essere contro ogni odio razziale e contro ogni esasperato nazionalismo.
E per questo dobbiamo avere memoria anche delle vittime delle sofferenze inflitte alle minoranze istriane da un’Italia che, a sua volta, sin dal 1918-1920, soppresse l’insegnamento di lingue diverse dall’italiano, incendiò il Narodni Dom, italianizzò i cognomi slavi, internò le personalità di spicco delle comunità non italiane, bastonandoli col manganello,  somministrando olio di ricino, e uccidendoli come a Dane!

Un’Italia per nulla sepolta nelle memorie tristi del nostro Paese, della quale sempre più frequentemente osserviamo il pericoloso rigurgito.

Nov 18

Il Giardino di Scidà: una casa memoria nel centro di Catania

 

Un bene confiscato alla mafia diventa casa memoria. Una casa con un bellissimo giardino nel centro della città di Catania, in via Randazzo 27.
Una rete di associazioni che vuole trasformare quello che è stato un luogo di mafia in un giardino per il quartiere e in una “casa memoria” della lotta alla mafia: I Siciliani Giovani, l’Arci, il GAPA, la Fondazione Fava, il circolo Melquiades, il Collettivo Scatto sociale, il MAD, l’Anpi.
L’abbiamo chiamato Il Giardino di Scidà. Gli abbiamo dato il nome di un giudice, storico presidente del Tribunale dei minori di Catania, che tanto ha fatto per combattere la mafia e per salvare intere generazioni dalla criminalità.
Catania ha pochissimi luoghi della memoria della lotta alla mafia. Per qualcuno a Catania la mafia non è mai esistita!

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Ott 29

IL TUO VOTO LIBERO

… la vostra libertà l’avete consegnata ad alcuni individui e, per vigliaccheria, avidità o pigrizia, li avete scelti come vi faceva comodo: quelli più disposti ad essere corrotti, a stabilire prezzi e ricompense per tutto…

(Giuseppe Fava. Il Proboviro, 1972).

SICILIANI, non pensate sia giunto il tempo di cambiare? Di riprenderci la nostra dignità calpestata e umiliata? Di fare questi CENTO PASSI verso una Sicilia migliore?

USA IL TUO VOTO LIBERO!

Chi pensa e dice, sarebbe bello ma non ci sono chance di vittoria, provi a considerare che l’alternativa è non andare a votare, o continuare a votare per chi ha ridotto la Sicilia nella condizione in cui si trova. In entrambi i casi il risultato sarebbe lo stesso. Poi, tra qualche anno, non lamentatevi se i vostri figli e nipoti non troveranno lavoro e dovranno emigrare. Avrete contribuito a quel risultato.

Chi dice che votare Cento Passi è un voto inutile, fa il medesimo giochetto, gattopardescamente si schiera perché nulla cambi, in nome del cambiamento. Proprio come gli antichi padri democristiani.

Non dimenticare che tutto lo sfascio è iniziato il 1° maggio del 1947, a Portella delle Ginestra.

Apr 25

25 APRILE FESTA DI TUTTI GLI ITALIANI

25 APRILE – Festa nazionale Italiana e di TUTTI gli Italiani.

Festa di Liberazione dal Nazi-Fascismo.

Chi manifesta il proprio dissenso da questa affermazione, lo faccia pure, ma pacificamente, e abbia l’onesta intellettuale di riconoscere che può dissentire liberamente proprio perché la Resistenza andò come andò, partorendo la REPUBBLICA e la COSTITUZIONE.

Se avessero vinto Coloro che scelsero l’altra barricata (ai quali va comunque la “pietas” che tutti i morti meritano, indipendentemente da etnia, fede religiosa e convinzione politica) oggi i dissenzienti non potrebbero parlare.

Italiani tutti svegliatevi, aprite le vostre menti, festeggiate TUTTI il 25 Aprile, come TUTTI i Francesi festeggiano il 14 LUGLIO, e TUTTI gli statunitensi festeggiano il 4 LUGLIO.

Solo allora saremo un popolo veramente maturo.

Viva l’ITALIA Viva la Resistenza.

Buon 25 APRILE A TUTTI

Gen 27

Not to Forget! – Per non dimenticare

Auschwitz Birkenau –  … un pellegrinaggio laico che tutti dovrebbero fare, per non dimenticare!

Auschwitz Birkenau – … a secularist pilgrimage that everyone should do, not to forget!

 Auschwitz Birkenau 1 Auschwitz Birkenau 2

Ahimè, dimenticare è facile! Alas, it’s easy to forget!

I popoli più collaboranti col regime nazista 70 anni fa, oggi costruiscono muri e recinzioni di filo spinato!

 The main  collaborating people of the Nazi regime 70 years ago, Today they build walls and barbed wire fences!

 

Border Eastern Europe